Il bio si sceglie perché sano, gustoso e ambientalmente sostenibile. Sono tanti, però, i cittadini che non avendo familiarità con questo mondo si chiedono, e ci chiedono, se ci si possa fidare del biologico, se i prodotti presentati come bio siano davvero tali. Ebbene sì, ci si può fidare del biologico, almeno di quello certificato. E vale la pena ricordare che i prodotti certificati come biologici vengono sottoposti per legge a controlli ispettivi e anche ad analisi a campione. Di seguito alcune “regole” facili da seguire per essere certi di comprare prodotti biologici buoni e sicuri.

Leggere l’etichetta

Come principio generale consigliamo di comprare cibo biologico buono e sicuro, quindi, bisogna innanzitutto leggere l’etichetta. I prodotti bio immessi in commercio in Europa devono riportare il logo biologico europeo – una foglia bianca stilizzata disegnata con le stelline dell’Unione Europea su fondo verde – e accanto al logo riportare in etichetta le seguenti informazioni:

  • identificazione del Paese di origine dell’azienda (es. It per Italia);
  • il tipo di metodo dii produzione (bio oppure org, o eko);
  • il codice dell’azienda agricola o agroalimentare;
  • il codice dell’organismo di controllo preceduto dalla dicitura “Organismo di controllo autorizzato dal Mi.P.A.A.F.”;
  • il luogo di coltivazione del prodotto (agricoltura UE/Non UE);
  • può, inoltre, essere indicato “Agricoltura italiana” qualora tutti gli ingredienti siano di origine italiana.

Se manca anche solo una di queste informazioni l’etichetta non è a norma.

Scegliere la filiera corta

Anziché al supermercato, oppure nei negozi, è meglio acquistare prodotti biologici in filiera corta o, meglio ancora, direttamente dal produttore, (attraverso i GAS, gli spacci aziendali, i mercati di vendita diretta, le ordinazioni on-line). Accorciare la filiera, infatti, ha molteplici vantaggi: agevola rapporti più stretti tra produttori e cittadini consumatori, consente quindi di conoscere le aziende dalle quali ci si serve e la qualità dei loro prodotti, infine, eliminando intermediari e passaggi commerciali, permette di abbattere il prezzo finale dei prodotti bio. Un evidente vantaggio per il consumatore che compra a un prezzo giusto, ma anche per il produttore che viene retribuito in maniera più equa. Va ricordato, infatti, che sul prezzo finale del prodotto venduto in negozio o nella grande distribuzione incide molto il ricarico del punto vendita (nella formazione del prezzo, infatti, il peso della produzione supera molto raramente il 50% del prezzo finale, mentre è notevole il peso percentuale del ricarico del punto vendita, dal 30% al 40%).

Cercare prodotti italiani

Il patrimonio enogastronomico italiano si esprime attraverso prodotti di qualità così elevata da rappresentare una componente importante della nostra cultura nazionale. Per questo suggeriamo di comprare biologico buono e italiano, ancor meglio se locale. Oltre alla qualità tipica del made in Italy, acquistare prodotti locali è una buona pratica di consumo che riduce l’impatto ambientale dovuto all’imballaggio e al trasporto degli alimenti rende più semplice la trasparenza di tutta la filiera.

Proprio per garantire qualità, biologicità e italianità dei prodotti, l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica ha creato da oltre 20 anni il marchio GaranziaAIAB, che viene apposto su prodotti con requisiti più restrittivi della regolamentazione comunitaria sul bio. In particolare l’azienda con marchio GaranziaAIAB deve essere tutta condotta con metodo biologico (non è ammessa l’azienda mista), deve alimentare il bestiame solo con alimenti biologici (non sono ammesse le deroghe del Reg. (CE) 834/07), deve lavorare solo materie prime ottenute in Italia e si impegna a prevenire, evitare e ridurre ogni forma di inquinamento, favorendo l’impiego di risorse ed energie rinnovabili.

Seguire   il ciclo delle stagioni

Per avere prodotti bio buoni e gustosi è sempre bene comprare e mangiare i prodotti di stagione, coltivati secondo natura e senza ricorrere a strumenti artificiali quali serre riscaldate e temperate.

Fair trade

Per alcuni prodotti, come il cacao o il caffè, non si può comprare il locale e nemmeno l’italiano. In tal caso, suggeriamo di prediligere le marche del fair trade, ossia quelle marche che assicurano un commercio equo e solidale, e quindi la giusta retribuzione dei contadini/produttori del bene in oggetto.

AIAB. Il BuonoBio. 2012