Salvaguardia della biodiversità erbacea e frutticola dal Pollino all’Aspromonte.


IL PROGETTO

Il progetto Il Giardino delle Esperidi. Salvaguardia della biodiversità erbacea e frutticola dal Pollino all’Aspromonte (MISURA 214/Az. 6) redatto da  AIAB Calabria in collaborazione con ARSAC (Azienda Regionale per Lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese), Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e FIRAB (Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica), grazie al sostegno ottenuto dal PSR 2007/2013 – Regione Calabria  – Misura 214 az. 6 , ha previsto la tutela e il recupero di varietà arboree ed erbacee un tempo diffuse sui principali rilievi montuosi calabresi, dove oggi esistono i Parchi Nazionali e Regionali della Regione Calabria.

Nella mitologia greca il Giardino delle Esperidi era il luogo in cui cresceva l’albero di pomi d’oro, gelosamente custodito dalle Esperidi e da Atlante. Geograficamente, il leggendario giardino si collocava nell’estremo Occidente del mondo, secondo alcuni identificato proprio con l’antica Magna Grecia, in gran parte corrispondente all’attuale Calabria. In questo magico luogo si trovavano i pomi d’oro oggetto di una delle impresa di Eracle, impresa che coincide nella sostanza con gli obiettivi del progetto di seguito esposto.

In quei stessi luoghi si è voluto realizzare azioni di conservazione e riproduzione di varietà autoctone frutticole ed erbacee presenti negli altopiani calabresi con metodi di coltivazione biologica, attraverso strategie in situ, ex situ, e on farm, al fine di elaborare una collezione e un catalogo dei germoplasma.

Il tutto è stato realizzato coinvolgendo aziende agricole del territorio e realizzando la diffusione dei risultati anche attraverso la costituzione e l’alimentazione di una rete informativa sulle varietà a rischio di erosione genetica e sui saperi tradizionali ad esse collegate.


Per il recupero del germoplasma sono state scelte  differenti varietà ed ecotipi di:

  • Melo,
  • Pero,
  • Ciliegio,
  • Susino,
  • Frumento Tenero,
  • Lenticchie di Mormanno
  • Anice.

Le aziende coinvolte ricadono nelle aree dei Parchi calabresi:

La scelta d’intervento all’interno di aziende agricole biologiche trova fondamento nella  natura aziendale, infatti grazie alle tecnica di coltivazione rispettosa dell’ambiente esse si presentano come conservatrici e custodi delle  tradizioni rurali del territorio in cui insistono.

Il progetto è stato realizzato in tre fasi:

  • Una fase di preparazione in cui sono stati progettati i campi di conservazione di nuova costituzione e quelli di recupero già esistenti nelle aziende coinvolte: inoltre sono stati predisposti i protocolli di analisi e dei rilevamenti morfologici in coerenza con le “Linee guida per la conservazione e la caratterizzazione della biodiversità vegetale d’interesse per l’agricoltura” del Piano Nazionale sulla Biodiversità di interesse Agricolo del MIPAAF.
  • Una fase operativa in cui sono stati allestiti e condotti i campi di conservazione del germoplasma delle specie arboree ed erbacee, condotti i rilevamenti e le analisi previste.
  • Una fase di divulgazione dei risultati attraverso la realizzazione di seminari e convegni pubblici rivolti agli agricoltori delle zone di interesse ed al mondo agricolo in generale. Le azioni di divulgazione e informazione sono state ideate in modo di sviluppare conoscenza e sensibilizzazione sull’importanza della salvaguardia della biodiversità calabrese, per gli addetti al lavoro con la pubblicazione tecnico-scientifica,  per il mondo scolastico con laboratori didattici, e verso il cittadino comune con giornate divulgative e sportelli informativi diffusi su tutto il territorio regionale.

EVENTI FORMATIVI

La realizzazione in campo del progetto è stata affiancata da eventi di formazione collegati ai campi di conservazione attraverso l’attivazione di due corsi formativi:

  • Corso di Potatura ed Innesto
  • Corso di Formazione sui Modelli di Conservazione e Riproduzione di ecotipi con metodo di Agricoltura Biologica e sostegno dell’economia agricola.

I due corsi sono stati articolati in tre principali momenti formativi:

  • Formazione teorica,
  • Esercitazioni su campo,
  • Valutazione finale.